Ho iniziato a lavorare come consulente presso PricewaterhouseCoopers nell’ufficio a Londra occupandomi di strategia, fusioni e acquisizioni. Dopo cinque anni mi sono trasferito a Madrid in Spagna, lavorando per due anni sempre con PwC come Manager nel dipartimento di Valuation & Strategy. Ho quindi seguito un MBA, a INSEAD, trascorrendo i primi sei mesi nel campus di Singapore e gli ultimi quattro mesi in Francia, a Fontainebleau.

Terminato l’MBA mi sono avvicinato al mondo dello shipping, lavorando prima ad Amsterdam per il gruppo A.P. Moller Maersk dove ho ricoperto la carica di General Manager per la divisione New Terminals, quindi, dopo tre anni, nell’azienda di famiglia Fratelli Cosulich, come responsabile per la Business Unit Marine Fuel a livello globale e membro del Board del Gruppo, carica che ad ora ricopro.

Queste esperienze sono state tanto importanti quanto molto diverse fra di loro. Iniziare il mio percorso professionale come consulente è stato ideale per la mia carriera perché mi ha dato la possibilità di lavorare con persone molto capaci e ambiziose, insegnandomi a strutturare i problemi, capire come risolverli, avere diversi approcci a seconda della situazione e soprattutto a lavorare duramente. È stata dunque un’ottima scuola, che mi ha inoltre consentito di lavorare in paesi diversi con differenti culture e acquisire una visione e un’esperienza in vari settori, riuscendo così a capire quelli che preferivo o meno, quelli dove mi sentivo più stimolato e motivato.

Non ci si può aspettare che le cose semplicemente succedano: bisogna rimboccarsi le maniche e andare a cercare le opportunità

Il lavoro di consulente strategico però non mi bastava più; aspiravo infatti a un ruolo più decisionale, di responsabilità e per questo decisi di seguire un MBA che potesse aiutarmi a raggiungere tale obiettivo. Poco prima della conclusione dell’MBA, ho ricevuto un’ottima offerta da parte di Maersk e, sebbene onestamente non avessi intenzione all’epoca di trasferirmi in Olanda, quella ad Amsterdam si è rivelata un’esperienza molto positiva che mi ha avvicinato a persone con background e approcci al lavoro estremamente diversi. È stato infatti un percorso decisamente istruttivo, anche proprio sul piano umano e culturale: grazie a una comunicazione aperta e diretta a tutti i livelli, ho imparato l’importanza di dare e ricevere feedback sempre onesti e trasparenti, lontani da quei “giochi politici” molto comuni in numerose realtà aziendali specie nei paesi mediterranei, riuscendo così a tenere sempre distintamente separate la sfera professionale da quella personale. La fortuna di avere avuto poi un capo, il CFO del Gruppo, veramente in gamba e dal quale ho imparato molto ha reso ottima e preziosa questa esperienza.

Allo stesso tempo ho iniziato ad avvicinarmi alle dinamiche del settore marittimo che non conoscevo assolutamente. Benché non avessi in programma di entrare nel nostro family business, ero in effetti sempre più incuriosito dal mondo dello shipping, tanto che quando, dopo tre anni in Maersk, mi fu proposto di entrare nell’azienda di famiglia, decisi di accettare. Furono i miei zii a chiamarmi, rispettando la regola interna al nostro Gruppo di non coinvolgere mai direttamente il genitore nel processo di assunzione del figlio o della figlia per limitare conflitti di interesse nocivi tanto al singolo individuo quanto alla società. Mi fu proposto di assumere la responsabilità della più grande Business Unit del Gruppo che era al tempo gestita da uno dei miei zii prossimo alla pensione. Ho iniziato a lavorare per il Gruppo prima nell’ufficio di Hong Kong e dopo circa un anno mi sono trasferito in quello di Singapore, dove tutt’ora mi trovo, anche se poi in realtà trascorro metà del mio tempo viaggiando dovendo necessariamente mantenere un contatto personale con il nostro staff in giro per il mondo.

Devo ammettere che, a distanza di sette anni, sono molto contento della decisione presa: all’interno di Fratelli Cosulich ho imparato molto sul valore dell’imprenditorialità, su cosa significhi rimboccarsi le maniche, prendere la valigia, partire e andare anche un po’ all’avventura. Ora mi è molto chiaro quanto sia determinante avere spirito di iniziativa, partire e cercare le opportunità.

Un altro aspetto che ho imparato ad apprezzare all’interno del Gruppo, sicuramente anche legato alla cultura della nostra famiglia, è l’importanza dell’integrità e del servizio offerto ai clienti che va di pari passo con la reputazione e con il valore del proprio nome. Trovo infatti che il nostro costante impegno nel garantire un servizio che sia sempre outstanding, al di sopra delle aspettative, sia estremamente motivante, lo apprezzo moltissimo e ne vado molto orgoglioso.

Mi reputo una persona che ha sempre cercato di fare del suo meglio per gestire l’azienda nella maniera migliore possibile.

Tre sono i principali aspetti che mi guidano in quello che faccio. I primo è di sicuro l’integrità: per me è molto importante sapere che, se dovessi spiegare le mie azioni a mio figlio, non mi sentirei in difficoltà ma, anzi, sarei contento e orgoglioso sapendo che ogni decisione che ho preso è giusta soprattutto dal punto di vista etico. Questa è di certo una linea guida che seguo nel tentativo di essere anche un esempio per le persone all’interno della mia azienda: se io per primo non pratico i valori che predico, non posso certo espettarmi che questi vengano seguiti dalle mie persone.

In secondo luogo, credo che lo spirito di iniziativa sia un aspetto molto importante perché non ci si può aspettare che le cose semplicemente succedano: bisogna rimboccarsi le maniche e andare a cercare le opportunità. Normalmente non sono le cose facili ma quelle complicate che portano a grandi risultati.

L’ultimo aspetto che sottolineerei è l’essere in grado di capire come motivare le proprie persone. Ogni persona è stimolata e ispirata da cose diverse e apprezza aspetti differenti del proprio ruolo: c’è chi preferisce la routine e chi invece necessita quotidianamente di stimoli nuovi, chi predilige viaggiare e chi al contrario cerca un lavoro sedentario, chi ama interfacciarsi con molte persone e chi viceversa è più introverso. Il ruolo di chi gestisce un’azienda è quindi capire cosa motiva le diverse persone e cercare di tirare fuori il meglio da ciascuna di loro. Alla fine sono infatti le persone che fanno la vera differenza, questo è sicuramente vero per una società di servizi come la nostra, ma credo lo sia per qualunque realtà. Vitale è dunque riuscire a investire nella formazione e sviluppo delle persone, renderle capaci di individuare quelli che nel mercato sono i nuovi trend e le opportunità. Nel nostro Gruppo operiamo affinché le persone ne diventino veri e propri ambasciatori, sentendosi loro stessi imprenditori e godendo della possibilità di portare avanti i propri progetti e idee senza avere il terrore di fallire. Non si può restare fermi aspettando un tipo di business senza rischi dove tutto è ovvio e già fatto. Questo chiaramente non significa intraprendere percorsi a cuor leggero, muovendosi ‘a caso’: è necessario fare le proprie analisi e riflessioni e procedere solo quando si sono fatti ‘i compiti casa’.

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